Quando si avvicina il momento del parto, una delle decisioni più importanti per una futura mamma è la scelta dell’ospedale. Milano offre numerose strutture, sia pubbliche che private, con caratteristiche diverse. È quindi fondamentale compiere una scelta consapevole, basata su criteri medici, organizzativi e personali. La Dott.ssa Cristina Passadore, ginecologa a Milano con pluriennale esperienza nell’assistenza alla gravidanza e al parto, consiglia alle future mamme di informarsi in anticipo e con attenzione, così da arrivare al momento del parto serene e preparate.
1. Conoscere le proprie preferenze
Prima di confrontare le diverse strutture, è utile riflettere su come si desidera vivere il travaglio e il parto: si preferisce un ambiente più intimo o un centro altamente attrezzato? Si vorrebbe poter richiedere l’epidurale? Si desidera il rooming-in o la possibilità di scegliere la posizione per il parto? Definire i propri desideri è il primo passo per individuare la struttura che meglio risponde alle proprie aspettative.
2. Visitare gli ospedali
Visitare di persona le strutture è un’opportunità preziosa per raccogliere informazioni e osservare l’ambiente. È consigliabile contattare gli ospedali con anticipo per fissare una visita guidata, anche se l’accesso alla sala parto potrebbe essere limitato. Durante la visita, è utile porre domande precise e osservare i dettagli: la pulizia, la disponibilità del personale, la tranquillità degli spazi, e l’organizzazione generale.
3. Valutare la distanza e l’accessibilità
La distanza da casa alla struttura è un fattore pratico, ma cruciale. È importante verificare che l’ospedale sia facilmente raggiungibile, meglio se dotato di parcheggi o con la possibilità di sostare nelle vicinanze. Anche se nella maggior parte dei casi non è necessario correre al primo segnale di travaglio, conoscere il tragitto e le sue tempistiche aiuta a ridurre lo stress.
4. Analgesia epidurale: informarsi con anticipo
Non tutti gli ospedali offrono l’epidurale, poiché è necessaria la presenza continua di un anestesista. Chi desidera usufruirne dovrebbe informarsi su questo aspetto in anticipo, discutendone anche con il proprio ginecologo. La Dott.ssa Passadore sottolinea l’importanza di arrivare al momento del parto con le idee chiare, anche in relazione alla propria soglia del dolore e alla gestione emotiva del travaglio.
5. Travaglio attivo e comfort della partoriente
Un buon ospedale dovrebbe consentire alla partoriente, in assenza di complicazioni, di camminare, bere e fare piccoli spuntini durante il travaglio. Queste possibilità aiutano a mantenere le energie e affrontare meglio il dolore. Anche la libertà di movimento e l’adozione della posizione preferita nella fase espulsiva (come l’utilizzo di sgabelli o l’opzione del parto in acqua) sono indicatori importanti di un’assistenza rispettosa.
6. Procedure mediche e interventi
Chiedere se pratiche come l’induzione con ossitocina, l’episiotomia o la somministrazione endovenosa di liquidi siano eseguite di routine può dare un’idea del grado di medicalizzazione della struttura. Ogni procedura dovrebbe essere eseguita solo quando strettamente necessaria, non come prassi standard. Anche il tasso di cesarei e di parti indotti può essere indicativo: valori molto alti meritano un approfondimento, soprattutto nei centri non specializzati in gravidanze a rischio.
7. Presenza di familiari e supporto emotivo
La possibilità di avere accanto il partner o un familiare durante il travaglio e il parto è oggi sempre più diffusa, ma non è garantita in tutte le strutture. Informarsi in anticipo su questo aspetto è fondamentale per vivere il momento con maggiore serenità.
8. Assistenza neonatale e sicurezza
Un altro aspetto cruciale è la presenza costante di un neonatologo e la disponibilità di un reparto di rianimazione neonatale, soprattutto in caso di emergenze. La Dott.ssa Passadore consiglia alle future mamme di verificare questi aspetti anche in relazione alle caratteristiche della propria gravidanza, in modo da scegliere la struttura più adeguata alle esigenze cliniche.
9. Promozione dell’allattamento e rooming-in
Molte strutture promuovono l’allattamento al seno già nei primi momenti dopo la nascita, favorendo l’attaccamento precoce e la permanenza del neonato in camera con la madre (rooming-in). Questo approccio ha benefici documentati sia per la mamma che per il bambino, ma non è praticato ovunque. È importante chiarire con il personale quali siano le abitudini della struttura e se viene somministrato latte artificiale o soluzione glucosata ai neonati.
10. Degenza post-parto e comfort
Verificare quanti letti ci sono per stanza, le regole per le visite e se il papà può restare oltre gli orari di visita è utile per valutare il comfort nei giorni successivi al parto. Una degenza serena favorisce il recupero della mamma e l’avvio della relazione con il neonato.
11. Ospedale pubblico o privato: quale scegliere?
A Milano sono disponibili sia strutture pubbliche altamente attrezzate, ideali per gravidanze a rischio o parti prematuri, sia cliniche private che garantiscono un’assistenza più personalizzata e continua, spesso con il ginecologo di fiducia. La scelta va effettuata in base alle proprie necessità, ma anche considerando che nelle strutture private il tasso di parti cesarei è generalmente più elevato.
Conclusione
Scegliere l’ospedale giusto per il parto a Milano richiede tempo, informazione e riflessione. Ogni gravidanza è unica, e così deve essere anche l’assistenza al parto. La Dott.ssa Cristina Passadore, ginecologa a Milano, invita tutte le future mamme a non sottovalutare l’importanza di una scelta consapevole, guidata dalla conoscenza dei propri diritti e desideri, e supportata da informazioni concrete. Un buon parto comincia da una buona preparazione.
Se desideri una consulenza personalizzata o un accompagnamento alla gravidanza con un approccio empatico e professionale, la Dott.ssa Cristina Passadore è a disposizione presso il suo studio a Milano.