Che cos’è il prolasso della vescica? Quali sono i sintomi a cui bisogna prestare attenzione? Quali invece le cause? Esistono, infine, possibili cure o trattamenti medici che possono contrastare questo particolare disturbo che colpisce soprattutto le donne?

In primis quando si fa riferimento al prolasso della vescica, o cistocele, si intende l’atto della vescica di scivolare all’interno della vagina a causa del cedimento dei tessuti e della muscolatura della fascia vescico-vaginale.

Letteralmente la parola prolasso, che deriva dal latino, significa cadere in avanti o scivolare. In campo medico il termine viene utilizzato per descrivere il fenomeno che comporta la discesa di un determinato organo attraverso un canale naturale, fino alla fuoriuscita all’esterno. Affinché ciò abbia luogo, devono sussistere delle circostanze traumatologiche particolari in grado di indebolire il tessuto che sorregge e separa i due compartimenti anatomici adiacenti.

Tre sono i gradi di gravità con cui il prolasso della vagina può presentarsi:

  • Il primogrado, quello meno grave, viene identificato quando solo una piccola porzione della vescica invade la vagina.
  • Il secondo grado, con una gravità moderata, si verifica quando la vescica raggiunge, invece, l’apertura della vagina.
  • Il terzogrado, lo stadio più grave di questo disturbo, si verifica quando.la vescica fuoriesce dalla vagina a causa della totale compromissione dei tessuti e dei muscoli che dovrebbero contenere gli organi.

Quali possono essere le cause? Quali sintomi devono fungere da campanello d’allarme e spingere ciascuna donna a contattare il proprio medico di base o lo specialista di fiducia?

L’importanza del pavimento pelvico

Per prima cosa, per capire appieno cosa avviene durante il prolasso vaginale, è necessario avere ben chiaro cosa sia il pavimento pelvico e quale sia la sua funzione primaria.

Con il termine pavimento pelvico si fa dunque riferimento all’insieme di muscoli, legamenti e tessuti connettivi posti alla base della cavità addominale. Si tratta di una struttura con una funzione ben precisa e fondamentale in quanto atta a sostenere e a mantenere nelle loro posizioni: l’uretra, la vescica, l’intestino e l’utero.

Se la struttura si lacera e perde di forza, gli organi iniziano a scendere verso il basso a causa della forza di gravità. Se, invece, la struttura di muscoli e tessuti cede completamente, si rischia la fuoriuscita degli organi dalla vagina.

Le cause del prolasso della vescica

Fra i principali colpevoli dell’assottigliamento e allungamento o del completo cedimento delle strutture del pavimento pelvico vi sono:

  • gravidanza;
  • parto naturale;
  • obesità;
  • bronchite cronica;
  • stipsi;
  • menopausa;
  • sollevamento errato e prolungato di pesi;
  • interventi chirurgici.

Potrebbe sembrare assurdo, ma i principali fattori di rischio sono infatti da ravvisare fra:

  • la presenza di un elevato numero di di gestazioni e di parti;
  • la menopausa e l’invecchiamento a causa della riduzione della produzione di estrogeni e del tempo che passa. Con l’andare degli anni il corpo umano è maggiormente soggetto a subire la forza di gravità che attira tutto verso il basso;
  • la spina bifida;
  • interventi di asportazione dell’utero;
  • ripetuti aumenti di pressione sull’addome;
  • collagenopatia e disturbi del connettivo;
  • fattori genetici ed ereditari.

Come mai tutto ciò? Ciascuna delle cause elencate qui sopra mette a dura prova la struttura muscolare del pavimento pelvico contribuendo a renderla sempre di più soggetta a perdita di forza e consistenza e soprattutto a lacerazioni sempre più severe ed importanti.

Per comprendere meglio il concetto basta immaginare un elastico per capelli o un banale elastico presente in tutti gli uffici. L’elastico ha una capacità elevata di tenere insieme gli elementi che abbiamo raccolto e dividerli dagli altri circostanti. Man mano che il tempo passa, anche a causa del caldo e dell’acqua, ma soprattutto delle continue sollecitazioni per via dell’uso, l’elastico perde parte della sua forza, inizia a presentare qualche piccola lacerazione in qua e in là e addirittura a rischiare di spezzarsi.

Sintomi: quando contattare il medico?

A livello medico, fra i sintomi del prolasso vescicale, a seconda del livello di gravità con cui esso si presenta, vi sono:

  • sensazione di pesantezza o di incompleto svuotamento della vescica;
  • sensazione di fastidio o dolore alla pelvi e alla vagina;
  • incontinenza urinaria durante uno sforzo fisico;
  • aumentata quantità di minzioni;
  • difficoltà a urinare;
  • aumentata incidenza infezioni come le cistiti;
  • dolore durante il rapporto sessuale;
  • riduzione della sensibilità vaginale.

In generale è molto probabile che nel primo stadio il prolasso possa essere completamente asintomatico e non creare, in chi ne è affetta, alcun dolore o fastidio. Nei casi più gravi la fuoriuscita della vescica dalla vagina è addirittura visibile dall’esterno.

In presenza dei sintomi sopra citati, prima che la fuoriuscita della vagina sia visibile dall’esterno, è bene contattare il proprio specialista di fiducia.

Recenti studi hanno posto in evidenza come tale patologia sia in realtà sotto-diagnosticata a causa di una certa ritrosia da parte delle pazienti a parlarne con il proprio medico. I dati relativi alle diagnosi effettuate hanno cioè sollevato una importante problematica che comporta la mancata tempestività nella somministrazione delle cure quando il disturbo può essere tenuto sotto controllo. Il consiglio migliore che i medici si sentono di dare alle proprie pazienti è quello di vincere ogni timore e di sottoporsi a controlli programmati così da accertare nel migliore dei modi le proprie condizioni di salute. Quando, infatti, il medico riesce a effettuare una diagnosi tempestiva può bastare un semplice trattamento conservativo attraverso esercizi mirati di ginnastica pelvica per contrastare il prolasso vaginale.

Prolasso della vescica: le cure

Come si comporta di solito il medico? Per raggiungere una diagnosi corretta e accertarsi a che stadio si trova il prolasso vaginale, lo specialista effettua un attento esame clinico delle pareti vaginali

Si arriva così a stilare una diagnosi accurata e puntuale sul prolasso e sul suo stadio. Solo dopo una buona diagnosi si può comprendere come muoversi e quali strumenti utilizzare per risolvere il problema. Quando il prolasso della vescica è lieve, ad esempio, non si consiglia alcun trattamento. Il medico può limitarsi cioè ad alcune raccomandazioni per evitare un peggioramento della sintomatologia, ma anche a prescrivere controlli periodici in modo da monitorare la situazione con il passare del tempo. Alcuni specialisti consigliano oltretutto esercizi ginnici ad hoc che sono davvero utili anche per la prevenzione del prolasso vescicale.

Gli esercizi di Kegel sono ottimi per la riabilitazione e soprattutto il rinforzo della muscolatura del pavimento pelvico.

Se il livello della prolasso è medio, il medico può prescrivere:

  • iniezioni di acido ialuronico o di collagene;
  • utilizzo di un pessario;
  • estrogeni.

Nei casi più gravi, infine, ad accorrere in aiuto sono i trattamenti chirurgici. I medici possono optare, a seconda della gravità, dell’età della paziente e del quadro clinico presentato, per:

  • la ricostruzione o riparazione della parete vaginale;
  • la sospensione degli organi pelvici;
  • l’ancoramento dell’utero e della vescica all’osso sacro;
  • la chiusura dell’apertura vaginale.

Sfortunatamente nessuno dei trattamenti sopra elencati sono definitivi. Con l’andare degli anni vi è il rischio di recidiva.