L’obesità è una delle condizioni patologiche più diffuse del XXI secolo.
Nel 2008, solo negli Stati Uniti, sono stati spesi ben oltre 140 miliardi di dollari per garantire un’adeguata assistenza sanitaria ai pazienti in sovrappeso.
Sono circa 80 milioni le persone colpite dal disturbo, di cui il 30% donne.

 

Donne in sovrappeso: tutti i rischi

 

L’obesità può avere un impatto molto negativo sulla vita di una donna, aumentando il rischio di sviluppare patologie, anche croniche, come:

• diabete mellito
• ipertensione
• dislipidemia
• disfunzioni cardiache
• ictus
• apnea del sonno
• cancro

Non da meno, i problemi che possono manifestarsi in gravidanza; una donna in sovrappeso, infatti, è esposta a un maggior rischio di:

• diabete gestazionale
• preeclampsia
• macrosomia
• parto pretermine
• parto cesareo
• morte fetale

Durante il parto, inoltre, tende ad aumentare la possibilità di contrarre infezioni o che si verifichino gravi emorragie.

 

La perdita di peso in gravidanza: un bene o un male?

 

Per le donne obese, l’aumento del peso deve essere tenuto particolarmente sotto controllo.
L’Istituto di Medicina (IOM) raccomanda che, nelle donne con indice di massa corporea (BMI) ≥30 kg m-2, si guadagni un peso di circa 11 chili in gestazione.

Non tutti però sono d’accordo: secondo un recente studio, perdere peso durante la gravidanza può, invece, ridurre il rischio di preeclampsia e di parto cesareo.

L’indagine, condotta tra il 2008 e il 2013, ha analizzato le informazioni riguardanti donne di diverse etnie e con un’età di circa 30-35 anni, verificando il loro stato di salute durante la gestazione e le complicanze che si sono verificate, come il diabete gestazionale, il parto cesareo, l’ipertensione e il peso anomalo del bambino.

I risultati hanno dimostrato che le donne che hanno perso peso in gravidanza partorivano un neonato con un peso di poco inferiore rispetto alla media e presentavano un basso rischio di emorragie. Al contrario, le donne che avevano guadagnato peso in modo eccessivo manifestavano un più alto rischio d’ipertensione gestazionale; il neonato, inoltre, presentava un peso maggiore della media di circa 134 g.

Nel 2009, le linee guida dell’IOM sono state sviluppate con l’obiettivo principale di ridurre i pericoli per la salute di mamma e bambino ma, confrontandole con i risultati di studi di questo tipo, è emersa la necessità di rivedere le indicazioni mediche, aprendo un intenso dibattito.

È stato rilevato, infatti, che la perdita o il mantenimento del peso per le donne obese in gravidanza è un dato molto positivo per il feto, essendo diminuiti i casi di parto pretermine e di morte del neonato.

I risultati sono coerenti con alcune precedenti relazioni sulla gravidanza nelle donne con obesità, suggerendo che miglioramenti significativi possono essere raggiunti con raccomandazioni sul peso anche più rigide di quelle consigliate dalle linee guida ufficiali.

Inoltre, le donne che in gravidanza hanno mantenuto un peso salutare sono più propense e motivate a continuare a seguire uno stile di vita sano.

Concludendo, l’obesità è un nemico da sconfiggere, anche nei mesi più belli e singolari come quelli della gestazione. Di certo, le raccomandazione dell’Istituto di Medicina sono da seguire, tenendo però conto di ogni singolo caso e della possibilità che perdere peso in gestazione non sia per forza sbagliato o preoccupante.

Sarà lo specialista a consigliare la strada da seguire per il benessere e la salute della mamma e del suo piccolo!

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