Ogni donna lo sa: la menopausa fa parte della vita e rappresenta una naturale evoluzione del sistema riproduttivo femminile.

Dopo i 50 anni, infatti, si verifica un’alterazione del normale ciclo mestruale, sino alla sua totale assenza. Clinicamente, si può parlare di menopausa, se le mestruazioni non si presentano per oltre 12 mesi consecutivi.

A volte, però, si possono manifestare delle forme precoci di menopausa, causate da malattie, fattori genetici o terapie farmacologiche e chirurgiche. Sebbene non ci sia un’età definita per la fine delle mestruazioni, certo è che se tale condizione si verifica prima dei 40 anni, si è di fronte a una situazione anomala.

 

I fattori di rischio della menopausa precoce

 

Una causa medica della menopausa precoce può essere rappresentata dall’insufficienza ovarica, originata a sua volta da:

  • chemioterapia: questa forma terapeutica molto aggressiva può danneggiare le ovaie;
  • trattamenti radioterapici: anche in questo caso, può verificarsi un danneggiamento del sistema riproduttivo;
  • rimozione chirurgica delle ovaie.

Se si presenta una di queste condizioni, la menopausa può arrivare prima dei 51 anni.

Importante sottolineare, però, che le donne con insufficienza ovarica prematura (o primaria) potrebbero comunque di tanto in tanto avere periodi mestruali, senza però essere fertili.

Altre cause più rare che possono portare alla menopausa precoce sono:

  • somministrazione di farmaci;
  • malattie croniche;
  • disturbi all’ipofisi;
  • tumori ipotalamici;
  • disturbi psichiatrici;
  • malattie autoimmuni o malattie della tiroide;
  • infezioni virali;
  • disturbi ormonali;
  • disturbi alimentari.

Esiste, inoltre, la menopausa precoce idiopatica: non se ne conosce la causa e lo specialista formula questa diagnosi per esclusione delle altre cause.

 

I sintomi della menopausa precoce

 

Come accade solitamente alle donne in menopausa, anche la forma primaria si presenta con sintomi simili, come:

  • sbalzi d’umore;
  • secchezza vaginale;
  • cambiamenti cognitivi;
  • vampate di calore;
  • diminuzione del desiderio sessuale;
  • disturbi del sonno;
  • pressione alta.

 

Come diagnosticare la condizione?

 

Lo specialista valuterà la storia clinica della paziente, la sintomatologia e i periodi di assenza del ciclo, controllando quindi la funzionalità ovarica.

Nessun esame in particolare è necessario per determinare la menopausa, ma a volte si consigliano test per escludere una gravidanza o disturbi che alterano il ciclo.

I livelli dell’ormone follicolo-stimolante (FSH) sono spesso misurati nel sangue per determinare se una donna si avvicina alla menopausa e quanto bene le ovaie stanno lavorando.

L’ormone FSH stimola, infatti, le ovaie a produrre estrogeni: alti livelli di questo ormone, superiori a 40 mIU / ml, sono considerati caratteristici della condizione. I livelli di ormoni ovarici, come l’estradiolo, possono essere considerati determinati nella diagnosi anche se bassi (livelli inferiori a 32 pg / ml).

 

Menopausa precoce: come mantenere la serenità

 

La menopausa precoce non è solo una condizione fisica, ma influisce anche sulla serenità e sull’equilibrio psichico della paziente.

In alcuni casi, infatti, si riscontrano disturbi come:

  • ansia: che può provocare stati di oppressione, fobie, impulso incontrollato a mangiare o a bere;
  • irritabilità: l’eccessivo nervosismo e pessimismo sono molto comuni;
  • alterazioni repentine dell’umore;
  • insonnia.

Nei casi più gravi, sono stati riscontrati degli stati depressivi, che tendono a essere più frequenti se:

  • la menopausa precoce si presenta dopo un intervento chirurgico;
  • non si gode di ottima salute;
  • si è tendenti alla depressione;
  • si è sofferto di depressione post-partum;
  • si è soli;
  • non si ha un lavoro e una vita sociale appagante.

Il versante psicologico, sebbene sia legato a mutamenti ormonali, può essere indagato grazie all’aiuto di uno specialista in psichiatria che è un supporto per superare un momento così particolare per ogni donna.

 

Fonte: www.medscape.com