Gravidanza e fertilità possono dipendere da differenti fattori; le tube di Falloppio influiscono notevolmente sulla capacità di concepimento. In alcuni casi, però, può essere necessaria per la salute della donna l’ablazione (rimozione) di una o di entrambe le salpingi (più note come tube).

 

Tube di Falloppio: anatomia e funzione

 

Le tube di Falloppio sono posizionate tra l’utero e le ovaie. La loro forma ricorda quella di un imbuto, o meglio ancora di una tromba, ragione del loro nome “salpinx” o “tube”, a ricordare gli strumenti a fiato. Attraverso questi condotti passano spermatozoi e ovuli, consentendone la fecondazione.

Le tube, della lunghezza di circa 7-8 cm, poste sotto la parte inferiore della cavità addominale, permettono la comunicazione (sia da un lato che dall’altro) dell’ovaio con la parte superiore dell’utero.

Al suo estremo più largo (noto come padiglione), la tuba si divide in sottili sezioni, le fimbrie, che sono a stretto contatto con l’ovaio; le contrazioni muscolari della parete della tuba muovono le fimbrie, portando l’ovulo a cadere nel padiglione.

Dopo un rapporto sessuale, gli spermatozoi dall’utero attraversano quasi tutta la tuba; le secrezioni favoriscono l’avanzare degli spermatozoi e dell’ovulo per la fecondazione e continuano a “nutrire” l’ovulo fecondato, sino al momento in cui non raggiunge l’utero.

 

La rimozione delle tube: le cause più comuni

 

Tra le cause più comuni che portano a intervenire per rimuovere le tube, troviamo:

  • gravidanza ectopica, si verifica quando l’impianto dell’embrione avviene fuori dalla cavità uterina;
  • idrosalpinge, ovvero una dilatazione delle tube per l’accumularsi progressivo nel lume tubarico di liquido, con conseguente infiammazione dell’area.

Se la rimozione è duplice, la fertilità è compromessa a tal punto che una gravidanza sarebbe possibile solo attraverso la pratica della fecondazione in vitro e dell’iperstimolazione ovarica.

Si riscontrano, comunque, dei casi in cui la salpingectomia ha influenzato anche la risposta ovarica alla stimolazione. Vediamo come.

 

Gli effetti della salpingectomia sulla stimolazione ovarica

 

Uno studio complessivo, risultato di 25 indagini precedenti (4 prospettiche, 21 retrospettive), ha coinvolto 1.935 pazienti sottoposte a salpingectomia e 2893 pazienti senza alcun problema.

Alle donne, stimolate quotidianamente con una dose di gonadotropina, sono stati poi misurati:

  • i livelli di estradiolo;
  • il numero di ovociti raccolti;
  • i livelli basali di ormone follicolo-stimolante (FSH).

Quando i risultati sono stati confrontati con quelli delle pazienti con salpingectomia (bilaterale e unilaterale) è emerso che:

  • i livelli basali di FSH sono aumentati significativamente e la quantità di gonadotropine utilizzate per la stimolazione è stata più alta nel gruppo sottoposto a salpingectomia;
  • la durata della stimolazione, i livelli di estradiolo e il numero di ovociti raccolti erano simili.

Quando i risultati ottenuti dalle donne con salpingectomia bilaterale sono stati confrontati con quelli delle donne non sottoposte ad alcun intervento, è emerso che:

  • la durata della stimolazione e il livello di FSH basale sono risultati significativamente aumentati;
  • il numero di ovociti raccolti è risultato inferiore nelle donne che avevano subito l’intervento;
  • il livello di estradiolo non è stato influenzato dalla condizione.

Gli ultimi dati messi a confronto sono stati quelli delle donne con una sola tuba ed è stato dimostrato che:

  • nessuno dei parametri studiati è apparso significativamente diverso;
  • sono stati raccolti meno ovuli dal lato operato rispetto a quello controlaterale.

In conclusione, gli autori hanno così valutato gli effetti negativi che la salpingectomia ha sulla funzione ovulatoria.

 

Salpingectomia: meglio evitarla?

 

La risposta è sì. Nelle donne in età fertile è importante ridurre al minimo gli interventi che possono compromettere la funzione ovarica. Alcuni dei vasi sanguigni, legati al processo di ovulazione, potrebbero essere, infatti, compromessi dall’operazione.

La salpingectomia è necessaria nel trattamento delle gravidanze ectopiche tubariche più gravi. Nei casi di gravidanze tubariche più piccole si può procedere con una terapia medica per conservare la funzione ovarica.

L’approccio migliore è, dunque, quello di natura conservativa. In alternativa, si può valutare l’efficacia di una ricostruzione delle tube, o di una occlusione prossimale (soprattutto nei casi di idrosalpinge).

Sarà lo specialista a consigliare il miglior modo per salvaguardare la fertilità e garantire alle pazienti la meravigliosa esperienza della gravidanza.

 [Fonte]