23 milioni: questo è il numero delle giovani donne in età adolescenziale sessualmente attive in tutto il mondo.

23 milioni: è anche il numero delle donne che rischiano una gravidanza indesiderata, a causa dello scarso uso di contraccettivi, così come emerso da un recente rapporto del Guttmacher Institute.

 

La cultura della contraccezione

I dati parlano chiaro: manca una “cultura della contraccezione”, che potrebbe evitare gravidanze non desiderate e abbassare le tristi percentuali di mortalità materna.

A sostenerlo è la dr.ssa Jacqueline E. Darroch, PhD, del Guttmacher Institute, che aggiunge, “permettere alle giovani donne di vivere la sessualità senza il rischio di gravidanze, fino a che non ci si sente pronti a diventare genitori, può davvero avere un’importanza notevole. Consente loro di avere una vita più sana e di garantire, in futuro, serenità, istruzione e opportunità migliori ai figli che verranno”.

 

Ma quali sono i contraccettivi moderni?

Quando si parla di contraccettivi, oggi, si fa riferimento a:

Secondo gli autori dell’indagine, circa 252 milioni di donne adolescenti, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, si avvicinano al sesso. Di queste, 38 milioni sono sessualmente attive e non desiderano una gravidanza nei successivi 2 anni; 23 milioni non considerano le tecniche di contraccezione moderne abbastanza soddisfacenti.

La conseguenza è che il 16% di loro utilizza metodi di contraccettivi tradizionali e meno sicuri, come il coito interrotto o il metodo di Ogino-Knaus (basato sul calendario mestruale).

 

L’aborto: un rischio per la donna

Soddisfare le esigenze contraccettive delle adolescenti sarebbe un valido modo per ridurre drasticamente il numero di aborti.

L’aborto non sicuro ed è una delle principali cause prevenibili di morte materna in tutto il mondo. Le statistiche dimostrano che, rispetto alle donne più anziane, le adolescenti hanno meno probabilità di avere aborti sicuri; inoltre, è maggiore la probabilità di interrompere la gravidanza dopo il primo trimestre, quando la procedura è più pericolosa”, scrivono gli autori. “Esistono poi molti casi di donne che si affidano a persone non qualificate per abortire o che, addirittura, cercano di farlo da sole”.

Quindi, l’uso di contraccettivi impedisce che ci siano 3000 morti materne ogni anno, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

 

I costi dei contraccettivi e i numeri della prevenzione

Si stima che la fornitura di contraccettivi alle 15 milioni di donne adolescenti, che attualmente li utilizzano, costi ben 222 milioni di dollari ogni anno. Per migliorare i servizi esistenti, è necessaria una corretta informazione ed educazione sessuale; così la spesa per la gamma di contraccettivi moderni aumenterebbe sino a 313.000.000 di dollari annui.

Soddisfare le esigenze dei 23 milioni di donne adolescenti sessualmente attive che attualmente non utilizzano la contraccezione, ma non vogliono rimanere incinta, vorrebbe dire aumentare il costo totale di $ 770.000.000 all’anno. A livello regionale, i costi sarebbero di 351.000.000 dollari in Africa, di 222.000.000 dollari in Asia, e di 196,000,000 dollari in America Latina e nei Caraibi.

Ciò comporterebbe:

  • 6 milioni di gravidanze indesiderate ogni anno in meno (un calo del 59%);
  • 2,1 milioni di nascite non pianificate in meno ogni anno (un calo del 62%);
  • 3,2 milioni di aborti in meno ogni anno (un calo del 57%), 2,4 milioni dei quali sarebbe aborti non sicuri;
  • 000 aborti spontanei in meno (un calo del 60%);
  • 5600 morti materne in meno, associate a gravidanze indesiderate (un calo del 71%).

 

Sì all’educazione sessuale

Gli Stati dei paesi in via di sviluppo devono, quindi, sostenere l’importanza dell’educazione sessuale tra i più giovani e far sì che non si verifichino violazioni dei diritti umani verso le donne, come matrimoni precoci, violenze sessuali, abusi.

Le donne, spesso, hanno meno autorità rispetto ai loro partner nelle relazioni, specialmente se sono molto giovani, e questo rende difficile contrastare gli abusi e portare gli uomini a utilizzare i preservativi”, spiegano gli autori.

Sensibilizzare le donne e promuovere l’educazione delle adolescenti è fondamentale per prevenire le gravidanze indesiderate. “Aumentare l’istruzione delle bambine può far sviluppare la loro conoscenza e la loro capacità di prendere decisioni autonome; studi hanno dimostrato che le adolescenti che vanno a scuola hanno meno probabilità di avere rapporti sessuali e sono più propense a usare i contraccettivi“, scrivono i ricercatori.

Si dovrebbe partire da una forma di consulenza contraccettiva e da servizi dedicati alle donne adolescenti, per proteggere il loro diritto a scegliere “come e quando”.

Per le adolescenti che rimangono incinta è necessario l’accesso ai servizi di aborto sicuro e alle cure post-aborto”.

Insomma, tanto è ancora il lavoro sociale che c’è da fare per garantire alle donne il diritto a una maternità voluta e serena in gran parte del mondo, soprattutto in quelle regioni economicamente e socialmente più arretrate.

 

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